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Milano Calibro 9

10 Mar

Il film italiano della settimana
In un periodo triste per la cultura e per il cinema, scopriamo e riscopriamo pellicole più o meno grandi di veri artigiani del set, poveri di mezzi ma ricchi d’ingegno. Attori e registi protagonisti di un periodo irripetibile, una vera miniera d’oro spesso saccheggiata (per loro stessa ammissione) dai vari Tarantino, Rodriguez, Carpenter, Tim Burton…
 
Milano Calibro 9 di Fernando di Leo
 Fernando di Leo è uno dei registi più rappresentativi del poliziottesco all’italiana e uno dei registi più amati da Quentin. Il problema di di Leo è sempre stato quello di non riuscire a scrivere o avere tra le mani sceneggiature valide. Infatti i suoi film migliori sono tutti ispirati ai libri di Scerbanenco. Milano Calibro 9 è più di un poliziottesco, è il giusto mix tra un film di quel genere e un noir alla Melville. È uno dei pochi veri gangster movie italiani. Ci sono piccoli criminali, facce alla Gomorra sfregiate o con l’occhio assente.  Cani arrabbiati pronti a rapinare, torturare, uccidere, far saltare in aria la città. È proprio Milano la protagonista del film fin dalla prima inquadratura. Milano con il Pirellone e gli altri grandi palazzi, la Milano non ancora berlusconiana del 1972, con in sottofondo la musica incalzante di Bacalov (usata dal regista l’anno prima per il bruttissimo Vacanze per un massacro). Ci sono criminali che imprecano in dialetto siciliano o napoletano, che fanno paura ma anche ridere (su tutti Rocco interpretato da Mario Adorf): c’è Gastone Moschin (il Melandri di Amici miei) freddo e duro come non mai, c’è un commissario cinico (Frank Wolff, all’ultima interpretazione prima del suicidio) e un altro più buono (Luigi Pistilli), c’è un boss ed un killer che agisce per vendetta di nome Chino (l’operazione Kino di Inglorious Basterds non è chiamata così solo per il cinema…) interpretato da Philippe Leroy. Non si può dimenticare la splendida Barbara Bouchet che si esibisce in un ballo più sexy che mai.
 Altri film del regista da vedere assolutamente sono: Il boss e La mala ordina

Postato da Rocco

Prima Puntata: Avere vent’anni

6 Nov

Prima puntata de “Il cinema di B-etty”, rassegna critica dedicata ai film di serie b. In questo episodio Elisa Cuter, Arianna Verdecchia e, naturalmente, Betty analizzano Avere vent’anni di Fernando Di Leo.